strategie per godere a tavola

domenica 19 febbraio 2012

Schiacciata all'uva.

ECCOCI!!! Nuovo appuntamento con la cucina della Marida!!! Oggi DOLCE BIMBI!!!! La ricettina è veramente molto semplice volendo vedere, ma come al solito di grande soddisfazione... e poi questa è per davvero tradizionale soprattutto di questo periodo.

Schiacciata all'uva.

Cosa vi serve:
  • Pasta per il pane (quella già pronta va benissimo);
  • due rametti di rosmarino;
  • uva sultanina secca ( se di stagione si può usare anche uva fresca,ma deve essere molto zuccherina);
  • sale;
  • olio extra vergine di quello buono;
  • zucchero;
 Come:

  • prima di tutto bisogna ammollare l'uva, lasciatela a bagno per una mezzoretta tre quarti d'ora, potete ammollarla in acqua con un goccio di grappa, o se la volete più gustosa, in un vino rosso leggero;
  • accendere il forno a temperatura media e lasciare la pasta a temperatura ambiente (fredda di frigo non va bene!!!);
  • in una padella rosolare il rosmarino in tre cucchiai d'olio, senza farlo friggere;
  • filtrare l'olio e aggiungerlo alla pasta di pane, amalgamando bene tutto quanto con un pizzico di sale;
  • lasciate riposare l'impasto dieci minuti, nel frattempo scolate l'uva, ricordatevi che la proporzione impasto/ uva è di 1 a 2 (per esempio 250gr. di pasta chiamano 500gr d'uva);
  • adesso aggiungete l'uva e due cucchiai di zucchero all'impasto,lasciando due cucchiai d'uva da parte per la guarnizione, e stendete su una placca oliata o su carta forno, decorandola con l'uva avanzata sopra e una spolverata di zucchero;
  • infornare e aspettare che dori sulla superficie, la schiacciata non deve essere croccante, anzi la consistenza deve essere molto morbida..
  • ABBUFFE'!!!!!!!!



Accompagnatela con un bel vin santo o con un Aleatico dell'Elba poi me lo dite... come dice la mi Mamma... " Vedrai poi ci ritorni!!!! "

mercoledì 15 febbraio 2012

Taratattà...PUBBLICITA'!!!!!

Beh ragazzi, come (molti, o qualcuno) dei miei SEGUITORI saprà, io ho parcheggiato il regale deretano nella prestigiosa facoltà di agraria, indirizzo scienze enologiche, per parecchio tempo. Beh visto che il tempo paga sempre, vorrei segnalare dei miei ex compagni, non cialtroni come me, che si son fatti il mazzo per crearsi la loro strada!!! Maremmaccia Majala questa si che è l'Italia che PRODUCE!!!
Vi presento due aziendine mica male, se volete spendere quattrini per il vino bòno, sarebbe meglio darli a gente così...

http://www.frankeserafico.com/ 


Il grandissimo Fabrizio ha capito tutto... dopo aver lavorato nel chianti classico,ha lasciato le nebbiose lande bergamasche per trasferirsi nell'assolata Maremma e ha messo su la sua azienda assieme al suo amico Pier Paolo... io non vedo l'ora di andarli a trovare... forza ragazzi in bocca al lupo!!!!!


http://www.dirupi.com/index.html



Qui si parla valtellinese... Faso e Birba già ragionavano di questa terra, di questa azienda all'università...si sono fatti il mazzo per bonificare e tirare su l'azienda i Dirupi, che se non sbaglio ha anche avuto già qualche riconoscimento...bravi! Non posso che farvi l'imbocca al lupo anche avvvoi!!!!

Via il mio l'ho fatto... questi ragazzi meritano visibilità quindi se avete la possibilità,parlate di queste aziende, ricordatevi i nomi boh insomma diamo una mano a chi vuole solo realizzare un sogno.

Grazie per l'attenzione gente, alla prossima ricetta!!!!

domenica 5 febbraio 2012

Divago n.1 ***Stinco alla Guinness***

Ciao gente!!! Questa è una divagazione bella e buona dalla solita tipologia di ricette che voglio tenere su questo blog, ma è stata una cosa fatta a casa, che non richiede sbattimenti e che costa veramente poco...soprattutto per la libidine del piatto!

Stinco alla Guinness.

Cosa vi serve:
  • uno stinco di maiale (a persona), mi raccomando DEL MACELLAIO;
  • due scalogni;
  • una lattina di Guinness (ogni due stinchi);
  • rametti di rosmarino;
  • due foglie di alloro;
  • pepe nero in grani.
Come:
  • marinare lo stinco nella birra per almeno 3 ore;
  • circa tre quarti d'ora prima del pasto, accendere il fuoco a 160°;
  • tritare gli scalogni in maniera grossolana;
  • scaldare dell'olio extra vergine in una padella e far imbiondire gli scalogni, dopo rosolare lo stinco facendolo sfumare con tre quarti della birra della marinatura;
  • trasferire lo stinco con il sughetto e la birra rimanente in una teglia o una casseruola,aggiungendo gli odori;
  • ogni 10/15 minuti bagnare la carne con la puccia;
  • la cottura dipende molto dal tipo di forno, quindi quando vedete la carne bella succosa bucatela con uno stecchino per vedere quando la cottura è ok;
  • se il sugo rimane liquido potete restringerlo in padella con un pizzico di farina,(altrimenti potete anche usarlo per cuocere delle cipolle borettane al volo);
  • ABBUFFATEVI!
Ripeto, è una divagazione, ma questo è il tipico piatto da pranzo domenicale, ricco di gusto e molto godurioso ... il sapere è molto forte, quindi regge anche il vino rosso, ma ovviamente l'abbinamento con la bevanda va da se...
Ps. a me piace con il sapore degli scalogni, ma so che lo stinco chiama anche l'aglio, quindi se volete aggiungete uno spicchio in camicia quando imbiondite gli scalogni.
Buon appetito!
Poi fatemi sapere